ARSM Special Guest, Federico il Grande!

Slesia, 1760. Un corpo di spedizione russo marcia per unirsi all’esercito austriaco, ma Federico invia parte del suo esercito per cercare di intercettare i russi prima del loro incontro con gli alleati…

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All’avvicinarsi delle truppe prussiane il russo schiera le sue truppe in difesa, conscio che l’austriaco è ormai vicino. Il primo a schierare è il russo poi seguirà il prussiano. Entrambi sono stati informati che dal lato del tavolo a destra del russo sono in arrivo le colonne austriache.

Il russo piazza tutti i suoi battaglioni di moschettieri in una unica linea ancorandosi ad una grossa fattoria e lasciando il fianco sinistro libero. In riserva posiziona i tre reggimenti di cavalleria dietro la fattoria e i sei battaglioni di granatieri più a sinistra. Nella fattoria schiera due battaglioni di panduri, mentre in un  grosso frutteto circondato da fitte siepi schiera due battaglioni di croati austriaci (uniche truppe dell’alleato unitesi a loro prima della battaglia).

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Il prussiano, conscio della sua inferiorità numerica di fronte ai due nemici riuniti, decide di attaccare con quasi tutte le sue forze il russo per metterlo fuori gioco prima che le forze austriache possano far sentire il loro peso. Schiera tutte le sue fanterie al centro, la sua migliore cavalleria (Corazzieri e Dragoni) sulla destra e lascia a coprire il fianco minacciato dagli austriaci la cavalleria leggera e la brigata di fanteria di minor qualità

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L’austriaco può fare entrare sul tavolo tre brigate per turno e decide di partire con tre brigate di fanteria, scelta che si rivelerà un errore in quanto la lenta fanteria bloccherà la cavalleria che con spazio a disposizione avrebbe potuto minacciare in tempi brevi il leggero fianco sinistro prussiano.

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La battaglia inizia con il prussiano che marcia velocemente contro la linea russa nella speranza di sopraffarlo grazie al numero e alla migliore qualità delle sue truppe, manovrando anche la sua cavalleria pesante sulla estrema destra per cercare di colpire il fianco sinistro esposto del nemico. Il russo, a sua volta, incomincia a spostare tutte le sue riserve verso il lato minacciato, mentre l’austriaco comincia la sua lenta e metodica avanzata verso il nemico.

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Giunte le fanterie a distanza di fuoco, lo scontro diventa violentissimo per alcuni turni. I battaglioni si scambiano un fuoco micidiale: i russi rendono la vita difficilissima al prussiano sparando con insolita precisione e resistendo sul posto grazie ad un morale all’altezza della situazione (hurrà!).

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All’estrema destra dello schieramento prussiano la cavalleria prussiana, pur avendo raggiunto un buona posizione per tentare un attacco sul fianco nemico, tergiversa preoccupata dall’arrivo su quel lato delle riserve russe.

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Alla fine i moschettieri russi sono spazzati via dal tavolo, ma anche parecchi battaglioni prussiani sono fuori gioco o messi a mal partito. Il russo ha ancora intatte le sue riserve alle quali si è aggiunto un ritardatario reggimento di granatieri a cavallo. Anche intorno alla fattoria gli scontri sono durissimi. Il prussiano sa che per difendersi dall’arrivo dell’austriaco la fattoria è un nodo importantissimo ed impiega i suoi battaglioni della guardia per far piazza pulita delle fanterie leggere nemiche. Lo scontro è impari ma i battaglioni prussiani pagano comunque un discreto prezzo di sangue.

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Sull’altro lato del campo di battaglia, la lenta avanzata austriaca dà tempo al prussiano di prepararsi…

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…. e così, quando finalmente si apre uno esiguo spazio per la cavalleria, l’austriaco è costretto a mandare avanti un reggimento alla volta ed il prussiano ne approfitta per colpire ripetutamente il nemico con il vantaggio numerico vanificando così il vantaggio di qualità degli austriaci. Il momento forse decisivo è quando una carica di due reggimenti leggeri prussiani, tra l’altro già indeboliti da altre mischie, impattano un regimento di corazzieri austriaci integro e lo fanno a pezzi!

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Questo evento  sancisce il fallimento del tentativo della cavalleria austriaca di aggirare il fianco prussiano. Allo stesso tempo il prussiano sa che insistere sul campo di battaglia può diventare molto pericoloso (il russo sta addirittura tentando un contrattacco con i suoi granatieri). Avendo sventato l’attacco aggirante delle cavallerie sulla sinistra, ed avendo ancora tutta la sua cavalleria migliore integra, i prussiani decidono che è il momento di lasciare il campo di battaglia. Il contingente russo non è annientato, ma non è più un pericolo imminente.

Questo ipotetico scenario è stato giocato con il  regolamento Koenig Krieg, con l’unica variante di non schierare sul tavolo il secondo rango di figure – lasciando naturalmente invariato per i conteggi il numero di figure originali. Questo accorgimento è stato preso per un motivo puramente estetico. Non mi piace che unità di alcune centinaia di uomini schierate su tre se non due ranghi siano rappresentate sul tavolo da un blocchetto che ricorda più una colonna napoleonica. De gustibus!

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